Monthly Archives: dicembre 2014

PER DAR VALORE ALLA SCUOLA

DOCUMENTO SU LA BUONA SCUOLA

Per dare Valore alla Scuola

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (Aimc), nell’esprimere le proprie considerazioni, tiene conto di quanto scritto nel documento La buona scuola. Facciamo crescere il Paese e nella Legge di stabilità per il 2015. Mette in relazione i due testi e li legge con uno sguardo rivolto sia alla propria elaborazione culturale e pedagogica sia alla realtà quotidiana dove si afferma e si realizza il valore della scuola: ogni giorno, in ogni aula, pur nella fatica, avviene un incontro con il sapere, tra persone, tra generazioni e, in questo modo, si accompagna la crescita di bambini, ragazzi e giovani e si costruisce il futuro del Paese. La priorità indicata dal Governo: assumere 148.000 docenti dalle GAE Gli obiettivi dichiarati – ampliamento dell’offerta formativa, abolizione delle supplenze annuali e copertura di quelle brevi, chiusura della questione del precariato, risposta al richiamo dell’Europa – sono finalizzati a garantire la definizione e la stabilizzazione dell’organico delle istituzioni scolastiche.Questa prospettiva, in sé positiva, si rapporta, nell’ambito dell’autonomia scolastica, all’utilizzo delle professionalità per la realizzazione dell’offerta formativa.A tale riguardo, l’Aimc esprime perplessità per il fatto che il superamento della precarietà degli insegnanti e il rischio di sanzioni europee condizionano le logiche dell’assunzione in ruolo a scapito della necessaria prevalenza degli aspetti educativi e funzionali al POF, propri di ogni istituzione scolastica; l’appartenenza a determinate classi di concorso degli insegnanti presenti nelle GAE influenza, in modo vincolante, il curricolo della scuola e, per quella primaria, accentua il processo di secondarizzazione; le modalità di utilizzo dei docenti non destinati alla copertura di posti vacanti risultano vaghe. In vista di quest’operazione, l’unica concretamente sostenuta da impegni finanziari, l’Aimc ritiene necessario

garantire e sostenere l’autonomia delle scuole;

investire su itinerari di riqualificazione professionale, sia per coloro che opereranno in ordini di scuola diversi da quelli della loro abilitazione sia per coloro che saranno impegnati in attività di recupero/potenziamento/tutoraggio dei percorsi formativi degli alunni e in compiti relativi all’autonomia scolastica.

Il progetto La buona scuola

Altri aspetti presenti nel documento, pur se potenzialmente significativi, risultano poco definiti rispetto alle modalità, ai tempi di realizzazione e alla copertura finanziaria e, per questo, appaiono meno credibili. Per il loro approfondimento, l’Aimc ritiene necessario avviare un percorso condiviso, capace di tenere insieme, nella complessità esistente, la pluralità dei punti di vista, dei compiti e delle attribuzioni, legislativi e contrattuali, e di coinvolgere in una relazione efficace i ruoli istituzionali e le rappresentanze professionali e sociali; considerare i processi di cambiamento in un’ottica promozionale, piuttosto che premiale, che, a partire dell’esistente, sostenga e accompagni il miglioramento della scuola e lo inserisca nel quadro più ampio dei rapporti scuola-educazione e scuola-società promuovere la professionalità docente e dirigente in una prospettiva comunitaria, volta a valorizzare il senso di appartenenza e la responsabilità collegiale come espressione di cittadinanza e di democrazia in vista, anche, dell’educazione civica di alunni e studenti; considerare la competenza professionale in modo integrato per valorizzare le conoscenze, le abilità e le disposizioni personali di ciascuno e il loro essere in relazione con le persone e con i contesti; sostenere le azioni concrete mediante la definizione certa degli aspetti economico-finanziari affinché il lavoro di insegnanti e dirigenti sia riconosciuto in modo significativo. Per alcuni aspetti particolari, l’Aimc ritiene necessario perseguire la definizione del ruolo unico della docenza. Tale prospettiva è sostenuta anche dal fatto che, per l’accesso a tutti gli ordini di scuola, è necessario il titolo universitario e che, nel documento La buona scuola, si indica l’utilizzo di risorse professionali in ordini di scuola diversi da quello di provenienza. Risulta prioritario individuare in modo condiviso il profilo professionale, da codificare in uno stato giuridico che sia sostenuto da un codice deontologico e che definisca, in modo strutturale, gli ambiti e i tempi di lavoro individuale e collegiale. Su queste basi potranno essere opportunamente rivisti i processi di formazione iniziale, di reclutamento e di formazione in servizio. garantire alti livelli di qualificazione per tutti gli insegnanti. Lo sviluppo professionale – da non confondere con meritocrazia e premialità – va promosso in vista del diritto di tutti, alunni e studenti, ad avere una scuola di qualità e collegato al miglioramento dello stipendio degli insegnanti, ritenuto da più parti inadeguato. Il sistema proposto dal documento “La buona scuola” non va in questa direzione perché esclude un terzo dei docenti. La valorizzazione delle azioni professionali in crediti, che non può essere sostenuta da una logica di risparmio, va collocata all’interno di una riflessione più ampia sui criteri di riferimento al fine, anche, di evitare disparità e conflitti all’interno del sistema.

rendere obbligatoria la formazione in servizio.

Essa è considerata elemento costitutivo della professione in vista del miglioramento delle competenze individuali e della comunità scolastica. Come in tutte le professioni è necessaria una valutazione dei percorsi formativi da parte di un soggetto terzo, espressione della professione, un’Authority, che definisca i diversi elementi e le modalità di validazione.

valorizzare la specificità della dirigenza scolastica.

La dimensione educativa costituisce elemento irrinunciabile per finalizzare tale ruolo alla garanzia del diritto all’apprendimento di ciascuno. La funzione di gestione, propria del dirigente, all’interno dell’autonomia scolastica, sintetizza ed esprime il ruolo culturale, sociale, pedagogico ed istituzionale della scuola. Il futuro reclutamento, affidato alla Scuola della P. A., dovrà tenere conto di questa specificità nell’ambito della dirigenza pubblica.

promuovere la valutazione e l’autovalutazione delle istituzioni scolastiche.

Nell’ottica del miglioramento continuo, esse vanno sostenute per avviare processi di accompagnamento e di crescita qualitativa delle scuole in vista di una maggiore autonomia e responsabilità educativa degli operatori e della garanzia di equità del sistema nazionale.

ridefinire gli organi di governo delle istituzioni scolastiche.

L’autonomia scolastica va sostenuta anche da ruoli, attribuzioni e responsabilità definiti ed equilibrati tra di loro. A tal fine, può risultare un buon punto di riferimento quanto elaborato nella precedente legislatura.

considerare le tematiche relative alla scuola dell’infanzia e alla scuola paritaria.

Nell’ottica della valorizzazione di tutto il sistema pubblico di istruzione e formazione, la prima va considerata esperienza essenziale per la crescita e confermata come avvio del percorso scolastico; la scuola paritaria va sostenuta garantendo l’effettiva parità sul piano economico e il coinvolgimento, oltre che nei processi di valutazione di sistema, in quelli di sviluppo e di crescita professionale. In relazione al proprio impegno per la scuola e la società, l’Aimc afferma il proprio ruolo di rappresentanza professionale e il proprio essere soggetto qualificato per contribuire al dibattito nella scuola italiana. Nella relazione con le altre associazioni professionali, chiede di essere riconosciuta e valorizzata con specifico atto legislativo e coinvolta attivamente.

Chi siamo

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (A.I.M.C.)

L’A.I.M.C. è una libera e democratica associazione professionale che riunisce docenti, dirigenti scolastici e tecnici del sistema scolastico italiano. È presente su tutto il territorio nazionale nelle diverse articolazioni: sezionali, provinciali e regionali.

Opera in solidarietà attraverso la competenza professionale, nel servizio alla persona, attivando esperienze di scambio professionale, organizzando incontri, dibattiti, seminari, stages su tematiche educativo-didattiche, etico-formative e di politica scolastica.

Partecipa attivamente alla gestione democratica delle istituzioni scolastiche, esplicitando i saperi e il senso della professione.